Un welfare che mette al centro la Persona per il benessere dell’azienda e dei suoi dipendenti

Il Consorzio Cooperative Lavoratori è come una grande macchina che funziona bene solo quando tutti i suoi componenti lavorano in armonia e all’unisono. Ecco perché per CCL la condizione fondamentale per creare valore sociale è instaurare un sistema di welfare aziendale: considerare e rispondere ai bisogni dei dipendenti crea un clima di fiducia e di mutuo rispetto che può apportare solo benefici all’ambiente di lavoro. 

Claudio Palmerini, Direttore Generale di CCL, racconta quali politiche di welfare aziendale caratterizzano il Consorzio Cooperative Lavoratori.  

Nel mese di gennaio 2020 CCL aveva cominciato a formulare e adottare soluzioni di lavoro da remoto accelerate poi dai difficili mesi di emergenza, ma che erano già parte delle linee strategiche e degli obiettivi del Consorzio. La sottoscrizione di un accordo sindacale con la CISL di Milano per la possibilità di lavoro agile fino a dicembre del 2023 – avvenuta a inizio 2020 – è stata solo la conferma formale di un impegno ben già avviato. Cosa prevede l’accordo stipulato per il lavoro flessibile?

La scelta di adottare soluzioni di lavoro da remoto nasce dalla volontà di CCL di mettere al centro la Persona. Si tratta sì di una decisione organizzativa, ma se pensiamo che un terzo della nostra vita lo passiamo lavorando, abbiamo capito che era necessario creare un luogo di lavoro conciliante e conciliabile con il concetto di lavoro come strumento di realizzazione di una persona, e non come fine ultimo. Questo strumento deve essere necessariamente un elemento per la sussistenza economica di una persona, quindi, quel terzo di giornata deve essere proficuo. Ecco perché diamo la possibilità di lavorare tre giorni in sede e due da remoto. È importante considerare la conciliazione casa-lavoro dei nostri dipendenti. L’elemento imprescindibile per un cambio di visione come questo è la fiducia: lavorando per obiettivi, l’importante è il risultato finale, e il dipendente gestisce il proprio tempo lavorativo in funzione dell’obiettivo. Non dobbiamo controllare, e non è nel nostro interesse, che un dipendente stia alla scrivania fino alle 18 se ha completato il suo lavoro con un’ora d’anticipo, per esempio.
Per arrivare a questo assetto, abbiamo anche ristrutturato la nostra sede: prima gli spazi erano chiusi, bui; adesso abbiamo creato un ufficio openspace, con colori ragionati strategicamente, creando un ambiente gradevole. Anche le stanze dei dirigenti hanno subito un restyling e sono state pensate e create rispecchiando la personalità di chi sarebbe andato ad abitare quello spazio. Abbiamo anche creato una cucina – adibita anche a sala riunioni – che ci dà molte volte l’occasione di creare dei momenti di convivialità quotidiana, cucinando e mangiando insieme a tutti i colleghi. 
Inoltre, il nostro piano di welfare aziendale prevede anche due giorni di yoga a settimana durante la pausa pranzo, sempre per il concetto di vivere un luogo di lavoro in maniera gradevole e appagante. 
Inoltre, credo che per una realtà come la nostra sia naturale e doveroso sostenere iniziative di natura sociale, che possono anche diventare un’occasione preziosa per rafforzare il legame tra i colleghi; infatti, domenica 2 aprile CCL parteciperà alla Milano Marathon 2023 per supportare il Progetto di Fondazione Ariel “Oltre ogni barriera” a sostegno dei bambini e ragazzi con disabilità. 

La formazione costituisce una parte importante del vostro welfare. Che tipo di percorsi proponete ai vostri dipendenti?

CCL ha dei fondi destinati stabilmente alla formazione, che nel nostro caso è strutturata, quindi permanente. Siamo partiti cinque anni fa con un piano formativo che andasse oltre la mera burocrazia, coinvolgendo dei consulenti del lavoro, le amiche e gli amici di LABIDEE, che ci hanno accompagnato verso la realizzazione e l’adozione del modello 231 con l’obiettivo di puntare ad un miglioramento non solo sul piano aziendale, ma anche personale. La formazione è cominciata in primis per le giovani risorse, poi l’anno scorso abbiamo avviato un corso sulle FONDAMENTA della Cooperazione della durata di due anni, proprio per comprendere appieno i punti cardine delle nostre attività, curato da ICN.
La formazione per noi coincide anche con il sostegno “psicologico”: all’inizio abbiamo collaborato con dei counselors che affiancavano i nostri responsabili, diventando delle vere e proprie figure di riferimento per la gestione dello stress dei nostri capi sezione. Questo è ciò che offre CCL ai dipendenti, poi i dipendenti possono fare richiesta di corsi di formazione in base alle loro esigenze, sia di tipo tecnico che culturale. 

Sono stati previsti per i dipendenti dei bonus aziendali?

Ogni anno vogliamo dare un riconoscimento in funzione delle risorse in un’ottica di ridistribuzione del valore creato. Ogni persona produce valore nell’azienda e questo deve essere ridistribuito per merito. Questa non è una corsa all’obiettivo, ma un incentivo. Inoltre, grazie alla piattaforma welfareX di CGM, stazioniamo ogni anno una somma (600 euro) per ogni dipendente che può utilizzare a propria discrezione. In più quest’anno siamo riusciti a stanziare per ogni dipendente una somma corrispondente a poco più di una mensilità per far fronte al caro bollette.