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20 Feb 2023 / News

Insiemi da un anno – Il progetto multimediale “Insiemi. CCL, storie da abitare” raccontato dalla penna e dalla voce dei podcast e instant book firmati CCL

Insiemi da un anno – Il progetto multimediale “Insiemi. CCL, storie da abitare” raccontato dalla penna e dalla voce dei podcast e instant book firmati CCL

Sei Instant Book e sei Podcast da leggere e ascoltare per scoprire le “storie da abitare” dai racconti più significativi degli abitanti, dei piccoli artigiani e dei professionisti, per svelare i segreti che si celano dietro la vita quotidiana che scorre tra le vie dei quartieri dove sono attive le cooperative di CCL: ad un anno dalla prima uscita di Insiemi con Cohabitat Lambrate – seguito dai Quantieri (quartieri + cantieri) di Pero, Ticinese, Zoia, Columella e Argelati – sono proprio Silvia Icardi e Valentina De Poli, penna e voce del progetto multimediale ideato da Itaca Comunicazione “Insiemi. CCL, storie da abitare” a svelarci l’altro lato dell’iniziativa che racconta il mondo dell’abitare cooperativo, quello di chi giorno per giorno l’ha visto crescere in quella che oggi è diventata una raccolta di storie di vita, di condivisione, di partecipazione di coloro che non solo vivono il quartiere, ma che continuano a renderlo vivo. Un viaggio che continua anche quest’anno quello di Insiemi, sempre ricco di storie avvincenti e appassionate che saranno svelate il 16 marzo 2023 alle ore 18:00 presso Cascina Nascosta (viale Alemagna, 14). 

Silvia e Valentina, voi avete dato voce e testo alle storie dei protagonisti dei vari Quantieri. In una città come Milano è difficile pensare che anche il più piccolo o periferico dei quartieri non nasconda storie e segreti da portare alla luce. Cosa vi aspettavate di trarre dai racconti e cosa invece vi ha sorpreso?

Silvia Icardi: Innanzitutto, mi piacerebbe sottolineare l’aspetto che definisce il carattere del progetto: il coraggio. Insiemi è un’iniziativa molto audace, per tempo di esecuzione, persone coinvolte, fondi spesi. Ho trovato eccezionale il fatto che il Consorzio Cooperative Lavoratori si sia lasciato coinvolgere da Itaca Comunicazione e abbia preso le redini di un progetto così complesso; ci sono poche Istituzioni come CCL che hanno il coraggio di prestarsi a collaborazioni come questa.
Come progetto in sé, all’inizio mi aspettavo qualcosa di più accademico e rigido nell’approccio. Invece, il presidente Alessandro Maggioni – così come tutto il corpo direttivo di CCL – ha dimostrato un atteggiamento molto intelligente, lasciandoci la piena libertà di raccontare storie a partire dalla realizzazione dei progetti e di segnalare difetti o punti morti nei processi di esecuzione dei vari interventi. In più, abbiamo avuto la possibilità non solo di raccogliere testimonianze dai vertici di CCL, ma anche assistenti alla cooperazione, direttori dei lavori, soci… nel complesso è stata una bellissima esperienza perché non ci siamo concentrate esclusivamente sull’intervento di CCL ma ci siamo aperte al quartiere, dove abbiamo scoperto tante voci interessanti e stravaganti.

Valentina de Poli: È stato un bel viaggio quello di Insiemi, perché con queste sei uscite impegnative (creare i percorsi e scegliere chi intervistare non è stato facile come sembra!) è chiaro come non ci sia un confine netto tra urbanistica e il vivere della gente. E questo CCL lo sa bene: sono loro che ci hanno aiutato a scegliere i vari interlocutori, proprio perché il Consorzio ha tessuto un rapporto capillare con le comunità delle zone in cui opera. Dalle interviste sono emerse storie umane e di quartiere, dove l’idea dell’abitare di CCL mi è stata restituita anche con momenti di emozione: entrare nelle case dei soci, vedere come le persone abbiano voglia di raccontarsi, parlare del proprio vissuto, di quelli che sono stati e che saranno. La comunità è davvero presente, e le storie di chi ha abitato a Milano si intrecciano a quelle di chi è stato accolto dalla città; storie del passato che incontrano quelle dei nuovi cittadini con le loro necessità. Ma questa è Milano: un insieme di tante piccole realtà vicine l’una all’altra, e tutte con una propria unicità da preservare. 

Parlando di quartiere, spesso, vengono alla mente immagini comuni, come i bambini che giocano nel cortile o la bottega di fiducia, un luogo di ritrovo iconico o le stesse signore e gli stessi signori che vedi tutte le mattine dal giornalaio. Dalle vostre interviste – e dalla vostra percezione – può esistere ancora quel mondo e quel modo di essere quartiere? 

Silvia Icardi: Credo che dipenda da quartiere a quartiere. Alcuni hanno una storia antica che leggi nel tessuto urbano (scuole, chiese, piazze…) un esempio su tutti Lambrate; altri quartieri, invece, sono più dispersivi, come Argelati con un contesto ancora un po’ sfaldato a livello urbanistico. Il pregio degli interventi di CCL è proprio quello di porsi come obiettivo non solo quello di offrire una casa “bella” dal punto di vista estetico e ad un costo accessibile, ma soprattutto la lungimiranza nell’indagare lo spirito del luogo in cui va a operare, cercando di attuare nel progetto delle soluzioni che si aprano al quartiere e che permettano agli abitanti di condividere degli ambienti, creando quella coesione sociale che assicura di conseguenza un certo benessere e una certa collaborazione tra i cittadini.

Valentina de Poli: La parola chiave per creare questo spirito cooperativo è fiducia: fiducia tra i soci e la Cooperativa ma anche tra chi abita il condominio e l’esterno, rendendo permeabili i territori, cancellando l’idea di condominio trincea. E CCL, giocando a carte scoperte, senza delegare a persone lontane questioni burocratiche, riflette questa trasparenza sui soci. Per esempio, in Argelati nel momento in cui sono emersi problemi legati all’interpretazione del vincolo dei Navigli, i rappresentanti dei soci sono stati subito invitati in Comune per ascoltare le motivazioni dell’Amministrazione. In questo modo si crea un rapporto fondato sulla fiducia e sulla collaborazione.

Di storie ne avete ascoltate tante, ma ce n’è una in particolare che vi ha emozionato o incuriosito in particolare? 

Valentina de Poli: Per me quella di Cesare Monti, Presidente della Cooperativa Dorica, raccontata nel numero di Insiemi sul quartiere di Lambrate. Forse, perché mi ricorda un po’ mio padre, o forse perché sono stata rapita dalla sua voglia di mettersi in gioco con i nuovi abitanti del quartiere diventando un punto di riferimento per ogni generazione (l’ho visto aprire la sfilata dei bambini con i miei occhi!) e tramandando la storia antica e bellissime del territorio, e rimboccarsi le maniche. 

Silvia Icardi: Io sono rimasta colpita dallo spirito di Nicoletta Piccirillo, Presidente di Confcooperative Habitat Lombardia, con cui ci siamo interfacciate per il numero su Pero. È una sognatrice ma anche una grande lavoratrice dotata di tante multiformi competenze. E poi non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.  

Quali sono gli ingredienti che compongono l’anima di un quartiere?

Silvia Icardi: Credo che i tre ingredienti siano: persone, luoghi di aggregazione e rapporto col resto della città.  

Valentina de Poli: A me vengono in mente subito tre cose: luoghi conviviali; figure apicali – penso, per esempio, ai tre “AniMotori” (concetto che unisce il ruolo di motore del quartiere con quello dell’animatore) dell’SSA di Pero: Jesus, Jorge, Alexander; ed eventi legati al quartiere stesso (come le passeggiate a Lambrate). 

E facendo un balzo nel futuro, come vi immaginereste un quartiere come Lambrate nel 2050? Ci saranno ancora bambini che giocano a pallone nel cortile?

Silvia Icardi: Credo che sarà un centro paragonabile alle zone più centrali di oggi. Negli ultimi anni si sta costruendo moltissimo e il comune sta già trasferendo funzioni importanti verso la periferia (la fabbrica della Scala si trasferirà da Porta Genova proprio a Lambrate, per fare un esempio). Sono cambiamenti che porteranno nuove centralità attrattive per lavoratori e visitatori. 
Nel 2050 arriverai a Lambrate e leggerai in una nuova chiave delle preesistenze storiche. Per quanto riguarda collaborazionismo e associazionismo, quello dipenderà dalle future scelte politiche. 

Valentina de Poli: Ci saranno, certamente. Nel cortile di via Pitteri di Cohabitat Lambrate, aperto a tutti, dove i bellissimi murales che raccontano la storia del territorio – presenti anche negli androni delle palazzine – saranno diventati… storici! Nel futuro sarà fondamentale il tema culturale: Un lavoro come quello di Insiemi, per esempio, è un modo per preservare la memoria di un’intera comunità e aiuta ad abbattere le barriere. Nel 2050 spero che ci siano degli spunti culturali che possano essere modellati sull’anima del quartiere e un quartiere possa parlare la stessa lingua delle altre zone della città, tutti riferendosi a un grande progetto comune di “città per tutti”. È un po’ come il concetto di biodiversità declinato alla grande città: la coesistenza in uno stesso ecosistema di cittadini che vivono il quartiere e ne preservano le peculiarità, creando un equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni.

E voi? Avete già ascoltato (o letto) tutte le storie di Insiemi? 
“Insiemi. Storie da abitare” è disponibile su tutte le piattaforme e le app per l’ascolto dei podcast (Speaker, Spotify, Google Podcasts, Apple Podcasts e Amazon Music), oltre che in formato instant book sul sito www.cclcerchicasa.it/insiemi/

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