La forza della normalità
Qualcuno dice che siamo fortunati a vivere questo tempo perché “dalla crisi nasce sempre il nuovo”. Guardando con occhio disincantato quello che succede nella politica e nella società, sinceramente, non si ha questa percezione. Anzi, si ha la sensazione di stare in un grande, sovraeccitato ed esagitato frullatore di narcisismi e frustrazioni.
Parole importanti come “responsabilità”, “sobrietà”, “civismo” vengono piegate a slogan privi di senso mentre emergono posizioni estreme, spesso furbescamente ancorate a grandi principi ma – in fondo – cinicamente attaccate a personalismi arroganti.
Noi, nel Consorzio C.C.L., ci sentiamo fortunati: riusciamo ancora a sentire vicina la forza delle persone normali, la forza della normalità. È stupefacente, infatti, registrare la civiltà media che si respira nelle nostre partecipate assemblee di cooperativa. Le persone, pur affannate da una situazione generale difficile, non riflettono la rappresentazione di questo Paese che emerge e si replica sui canali di comunicazione.
Il “nostro popolo”, quello delle socie e dei soci, chiede chiarezza, coerenza, trasparenza. Le persone normali che costituiscono le nostre cooperative chiedono di partecipare alle scelte che li riguardano esercitando i loro diritti ma non sottraendosi ai loro doveri, delegando a chi amministra le cooperative una fiducia che potremmo definire consapevole: ogni socio cooperatore ha cioè chiaro di essere chiamato in causa direttamente, di dover sempre essere vigile nella sua partecipazione alla cooperativa, così come ha chiaro l’obbligo di pensare prima al bene della cooperativa che significa, in fondo, fare il proprio interesse. Questa “normalità” che trova spazio tra i soci è una dimensione quasi rigenerante, una boccata d’ossigeno in un quadro sempre più disarmante. In una realtà socio-economica schizofrenica è rassicurante sapere che vi è una massa, forse troppo spesso silente, di gente quieta ma determinata, combattiva ma educata. Ed è fonte di orgoglio sapere che grazie all’idea e allo strumento cooperativo questo movimento trova la possibilità di esercitare una vera e propria democrazia economica, rafforzando così anche la nostra debole, debolissima, democrazia, così spesso bistrattata in contesti e processi sempre più impermeabili al dialogo e al confronto.
In un mondo apparentemente impazzito, dobbiamo dare voce e sostenere quanto di buono resiste, rafforzandolo e amplificandolo. La vera cooperazione, fatta di mutualità, partecipazione, trasparenza, dialettica democratica è la nostra casa. I soci, i nostri soci, sono la nostra forza. Normale.
Alessandro Maggioni, presidente del Consorzio C.C.L.